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Infezioni fungine invasive: la sfida continua


Le infezioni fungine invasive sono sempre più riconosciute come uno dei maggiori problemi in pazienti adulti e pediatrici in fase critica di malattia.
Queste infezioni possono variare notevolmente per quanto riguarda la gravità e possono mettere in pericolo di vita alcuni pazienti.

Le specie Candida e Aspergillus sono le più comuni cause di infezioni fungine invasive, ma altri lieviti e funghi filamentosi stanno diventando patogeni emergenti.

Candida albicans, la specie patogena più significativa, è stata riscontrata in quasi tutti i pazienti ricoverati presso le Unità di cura intensive che hanno sviluppato infezioni fungine invasive ed è risultata associata a una significativa morbilità e mortalità.

Le specie non-albicans stanno diventando più comuni, in particolare nei pazienti neutropenici e in quelli in terapia con azoli.

La diagnosi precoce rappresenta una sfida a causa dei ritardi nell’esecuzione e della bassa sensibilità delle colture ematiche confirmatorie e a causa della difficoltà nel discriminare la colonizzazione da candidiasi invasiva.

Una volta effettuata la diagnosi, l’inizio precoce di un’adeguata terapia antifungina è essenziale per ridurre la morbilità e la mortalità.

Amfotericina B deossicolato ( Fungizone ) e azoli, un tempo utilizzati come terapia standard, sono stati ampiamente superati nelle Unità di Cura Intensiva da azoli ad ampio spettro, Amfotericina B liposomiale ( AmBisome ) e le nuove echinocandine con migliori profili di efficacia e tollerabilità.

Le echinocandine [ Caspofungina ( Cancidas ), Micafungina ( Mycamine ) e Anidulafungina ( Ecalta ) ] mostrano attività fungicida contro le specie di Candida e attività fungistatica contro quelle di Aspergillus.

Le echinocandine hanno un’attività clinica dimostrata, un’ampio spettro di attività e proprietà farmacologiche favorevoli e sono dunque candidate per sostituire il Fluconazolo ( Diflucan ) come agente antifungino iniziale in pazienti in condizioni critiche.

Le attuali prove sono a sostegno della terapia empirica con echinocandine per candidemia o candidiasi invasiva in pazienti nelle Unità di Terapia Intensiva ( UTI ) con o senza neutropenia e come terapia di salvataggio in pazienti in pericolo di vita a causa di infezioni fungine invasive causate da ceppi resistenti agli altri antifungini.

Anidulafungina rappresenta un nuovo passo in avanti nel trattamento delle infezioni fungine invasive ed è approvata per il trattamento della candidemia, degli ascessi intra-addominali, delle peritoniti e delle candidiasi esofagee. ( Xagena2009 )

Gullo A, Drugs 2009; 69 Suppl 1: 65-73


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